I mercatini di natale e la tradizione dei presepi napoletani

I mercatini di natale e la tradizione dei presepi napoletani

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Napoli è una delle più belle città italiane e il suo fascino si arricchisce durante il periodo natalizio, quando il centro storico si anima con i tradizionali Mercatini di Natale e con i rinomati Presepi Napoletani.

Il presepe napoletano

Via Duomo, via dei Tribunali e i vicoletti, sono i principali luoghi dove poter ammirare i Presepi Napoletani, ma per assaporare appieno lo spirito natalizio e le creazioni dei maestri artigiani bisogna addentrarsi nel cuore della città partenopea a Spaccanapoli, e in una delle sue tante traverse si trova Via San Giorgio Armeno, la pittoresca strada con le botteghe dedicate all’arte presepiale.

In questa via è impossibile non rimanere sbalorditi dalla perfetta lavorazione delle statue che raffigurano i personaggi classici del presepe, la Santa Famiglia, i magi, i pastori e gli altri figuranti dei mestieri, accanto ai “famosi di turno”, ai politici, ai calciatori, alle teste coronate, ossia le caricature di personaggi noti del passato e del presente, come Totò, Maradona, Di Pietro, Balotelli, Ligabue, Kate e William, Mr. Obama e tanti altri ancora.

Le caricature dei personaggi famosi in un presepe di via San Giorgio Armeno

Ciascun visitatore si soffermerà davanti le statue per osservarle attentamente e individuare le somiglianze e le differenze con i corrispettivi reali. È garantito.

Le botteghe di via San Giorgio Armeno espongono i propri lavori 365 giorni all’anno ed è una tappa obbligatoria se si è in vacanza a Napoli.

Goethe descrive il presepe napoletano nel suo Viaggio in Italia del 1787:

«Ecco il momento di accennare ad un altro svago che è caratteristico dei napoletani, il Presepe [...] Si costruisce un leggero palchetto a forma di capanna, tutto adorno di alberi e di alberelli sempre verdi; e lì ci si mette la Madonna, il Bambino Gesù e tutti i personaggi, compresi quelli che si librano in aria, sontuosamente vestiti per la festa [...]. Ma ciò che conferisce a tutto lo spettacolo una nota di grazia incomparabile è lo sfondo, in cui s’incornicia il Vesuvio coi suoi dintorni».

Il presepe napoletanoBreve storia del presepe napoletano. Il primo presepe di Napoli viene menzionato in un documento che parla di un presepio nella Chiesa di S. Maria del presepe nel 1025. Nel XV secolo si hanno i primi veri e propri scultori di figure, come i fratelli Giovanni e Pietro Alemanno, che rappresentano la natività, mentre nel Seicento il presepe allarga il suo scenario estendendosi anche al mondo profano con l’introduzione, in stile barocco, delle rappresentazione delle taverne con le carni fresche, i cesti di frutta e verdura. Le scene sono più sfarzose e particolareggiate, mentre i personaggi sono diventati più piccoli. Nel Settecento, durante il periodo di forte fermento culturale e artistico sotto il regno di Carlo III di Borbone, i pastori cambiarono sembianza e i committenti non erano più solo gli ordini religiosi, ma anche i ricchi e i nobili.
Dopo una graduale scomparsa nel corso del Novecento, oggi il presepe partenopeo si è evoluto dando spazio alla sperimentazione. Non a caso sono frequenti le notizie di nuovi e giovani artisti che hanno modernizzato l’arte presepiale, creandone sempre di nuovi e originali: presepi in miniatura, presepi all’interno di lampadine, presepi all’interno di una cozza, di una rosa essiccata e addirittura all’interno di una lenticchia e su una testa di spillo, realizzando il presepe più piccolo al mondo.

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